la corrispondenza
Lettera di Degas a Felix Bracquemond Martedì (1874)
Un biglietto di Burty' m'informa che ieri ha trovato in voi un nuovo adepto, mio caro Bracquemond, e che desiderate fissare un appuntamento per parlarmi. Come prima cosa, noi apriamo il 15. Occorre dunque affrettarsi. Si devono consegnar le opere il 6 o il 7, o anche un po' dopo, ma in tempo per aver pronto il catalogo il giorno dell'inaugurazione. Abbiamo lo spazio (l'ex studio di Nadar, in boulevard des Capucínes), e una condizione unica, ecc. Burty vi ha già dato qualche informazione oppure devo esser io a farvi una sintesi? Vi fisso subito un appuntamento, pronto a spostarlo se mi rispondete che non vi sta bene: giovedì mattina, alle 11, in quello stesso locale. Lo vedrete, e, se ce ne sarà ancora bisogno, ne parleremo. Abbiamo in voi un'illustre recluta. Siate certo del piacere e del bene che ci fate. (Manet, già timoroso di suo e spronato da Fantin, persiste nel rifiuto, ma sembra che la sua decisione non sia ancora definitiva.) Cordialmente Degas 77, rue Blanche
Lettera di Degas a James Tissot (febbraio-marzo 1874)
[...] Suvvia, caro Tissot, né esitazioni né fughe: dovete esporre al boulevard. Sarà cosa utile sia a voi (è un modo per farsi conoscere a Parigi, dove la gente dice che non volete venire) sia a noi. Manet ha l'aria di voler stare a tutti i costi per conto suo; può darsi che se ne penta. Ho visto ieri la sistemazione del locale, le tappezzerie e l'effetto della luce. Non c'è posto migliore. Ora anche Henner (eletto membro ausiliario della giuria!) vuole esporre con noi. Io mi do da fare, ce la metto tutta e con successo, mi sembra. I giornali incominciano a dare qualcosa di più di un annuncio e, senza osare l'articolo di fondo di una colonna, promettono di occuparsene più ampiamente. Il movimento realista non ha più bisogno di lottare. È, esiste, deve solo mostrarsi. Bisogna che ci sia un Salon realista. Manet questo non lo capisce. Lo ritengo decisamente molto più vanitoso che intelligente. [...] Esponete. Restate a fianco dei vostri amici. La cosa fa maggiori progressi e ha una migliore accoglienza, ve lo giuro, di quanto potessi mai sperare. [...] Non ho ancora scritto a Legros. Cercate di vederlo, di stimolarlo. Si conta assolutamente su di lui. Basta che versi 6o franchi. La maggior parte del denaro è già stata raccolta. L'ímpressione generale è che sia una cosa buona, giusta, intrapresa con semplicità e quasi con virilità. Può darsi che si faccia da cavie, come si suol dire. Ma la parte migliore sarà la nostra. [...]
Lettera di Bazille alla famiglia (Primavera 1867)
Non presenterò più nulla alla giuria. È troppo ridicolo ... esporsi a questi capricci burocratici ... Questo che vi dico lo condividono anche una dozzina di giovani di talento. Abbiamo, dunque, risolto di prendere in affitto in affitto ogni anno un grande atelier dove esporre le nostre opere, tante quante vorremo. Inviteremo ad esporre anche i pittori che piacciono a noi. Courbet, Corot, Diaz, Daubigny e moli altri che forse non conoscete ci hanno promesso di mandare quadri e approvano calorosamente la nostra idea. Con persone coe loro e con Monet che è il più bravo di tutti, siamo sicuri di riuscire. Vedrete che si parlera di noi ...
Paul Alexis su l'Avenir National (maggio 1873)
La Società degli Artisti , come ogni società, ha molto da guadagnare dall'immediata costituzione di un proprio sindacato.
Risposta di Monet pubblicata su l'Avenir National
Un gruppo di pittori riuniti a casa mia ha letto con piacere l'articolo da lei pubblicato su "l'Avenir National". Siamo lieti di vederle difendere idee che sono anche le nostre e speriamo che, cme lei dice, ci voglia sostenere quando la società che stiamo per fondare sarà una realtà.
Nota aggiuntiva sulla lettera di Manet pubblicata su l'Avenir National
Questi pittori, gran parte dei quali hanno già esposto appartengono al gruppo dei naturalistiche ha la giusta ambzionedi ritrarre la natura e la vita in tutta la loro realtà.L'associazione, tuttavia nn sarà una clique ristretta: i pittori intendono rappresentare degli interessi, non delle tendenze e sperano nell'adesione di tutti gli artisti seri.
Atto Costitutivo di una Società per Azioni con quote (27 dicembre 1873)
Tra i soci sono Monet, Renoir, Sisley, Degas, Berthe Morsot,issarro e i suoi amici Béliard e Guillaumin e i tre amici di Degas: Lepic, Levert e Rouart.
Viene riportato un estratto del testo del catalogo dal quale è possibile consultare i nomi dei partecipanti e delle opere che si intendevano esporre; a lato sono presenti le riproduzioni fotografiche della copertina e di alcune pagine del catalogo della prima mostra degli impressionisti. Nei cataloghi delle mostre collettive erano dati solo i titoli (e talvolta i nomi di chi prestava i quadri) ma non le dimensioni nè le date. Non è quindi sempre possibile identificare le opere esposte, soprattutto perchè gli artisti non esponevano solo tele recenti. Inoltre, tavolta nel corso della mostra venivano aggiunti o sostituiti dei dipinti, o in altri casi non venivano esposte opere annunciate nel catalogo (Degas sovente annunciava più opere di quelle che poi mandava).