Il riposo
Manet
Il riposo
1870, Museum of Art, R. I. School of Design, Providence
Berthe Morisot con un ventaglio
Manet
Berthe Morisot con un ventaglio
1872, Museo d'Orsay, Paris.
Berthe Morisot reclinata
Manet
Berthe Morisot reclinata
1873, Museo Marmottan, Paris.
artisti

Berthe Morisot

Bourges, 14 gennaio 1841 – Parigi, 2 marzo 1895

Questa compagna delle lotte impressioniste si teneva molto in disparte, benché condividesse le aspirazioni degli altri membri del gruppo. In lei s'incarnavano le caratteristiche dell'alta borghesia colta dell'epoca. Figlia di un prefetto dell'Impero, aveva ereditato da suo padre un cospicuo patrimonio e non conosceva nessuna delle difficolta che i suoi amici incontravano. I critici fingevano di considerarla una donna del bel mondo, che dipingeva per divertimento. Il che era falso e malevolo, pittrice lo era totalmente, e fin da giovanissima aveva deciso di fare una carriera da professionista. Questo aveva provocato qualche perplessità nel suo ambiente: non sembrava corretto che una ragazza dell'alta società considerasse l'arte come una carriera. Sarebbe stato ammissibile che si dedicasse all'acquerello, dipingesse ventagli e paraventi, ma quadri! La cosa non era contemplata nel catalogo delle convenzioni dell'alta borghesia. Berthe Morisot aveva tenuto duro e si era messa a studiare la pittura seriamente, da principio con sua sorella Edma, poi, dopo il matrimonio di quest'ultima, da sola. Corot che la consigliava, l'aveva mandata a esercitarsi nel paesaggio a Auvers-sur-Oise, dove essa aveva incontrato Daubigny, Daumier e Guillemet, stabiliti nelle vicinanze.

Nel 1868 Fantin-Latour le aveva presentato Manet. Per entrambi fu un'amicizia grande e viva, che da parte di Berthe consisteva in ammirazione, mentre per Manet, molto attratto dalle donne e sempre sensibile alla femminilità, in una certa attrattiva sessuale. Berthe non era bella nel vero senso della parola; si diceva che fosse il tipo della «donna fatale», ma era elegante, distinta, e non senza un pizzico di disinvoltura. Fu certamente innamorata di quel bell'uomo cortese, seducente e pieno di talento. Ma da ragazza beneducata e padrona di se qual era, non lo diede a vedere, sebbene il suo disappunto da quando Manet aveva cominciato a interessarsi di Eva Gonzales, lasciasse trapelare i suoi veri sentimenti! Berthe vi alluse soltanto dopo la morte di Manet, scrivendo alla sorella, sua confidente: «Tu mi capisci, sono distrutta. Non dimenticherò mai i giorni di amicizia e d’intimità passati con lui, quando posavo per lui e il suo spirito così affascinante mi teneva desta per lunghe ore...».


Manet e Morisot: una storia d'amore e di tristezza in undici ritratti.

1) 1869 Il Balcone. Su un balcone dell'appartamento della madre fece posare Berthe, una violinista amica di Suzanne, e il pittore Guillemet. Sullo sfondo in penombra, si intravedeva suo figlio Leon, che sembrava indietreggiare verso l'interno.

2) 1869, Ritratto di Berthe Morisot con un manicotto di pelliccia.

3) 1869, Ritratto di Berthe Morisot.

4) 1870 Il Riposo. Manet la ritraeva semissdraiata sul suo divano rosso, appogiata rigidamente su un gomito quasi intorpidito, con un'espressione turbata e lo sguardo rivolto altrove, un piede rivolto verso di lui e l'altro nascosto dal vestito di mussola bianca.

5) 1872, Berthe Morisot con una scarpa rosa, Hiroshima Museum of Art. Imago

6) 1872, Berthe Morisot con mazzolino di violette.
 
7) 1872. Berthe Morisot con ventaglio. Fece posare Berthedi lato, seduta su uno sgabello, con le gambe incrociate e con in mano un ventaglio spagnoo nero, aperto, in modo che le coprisse tutto il viso eccetto la bocca. Il braccio era sollevatoe la stoffa nera e trasparentedella manica le scivolava ssul gomito rivelando la pelle nuda, pallida. Portava scarpine rosa, il piede destro puntato a terra per svelare la caviglia quasi fino al polpaccio. Nel ritratto, Manet evidenzia le scarpine rosaper attirare l'attenzione sulla parte inferiore della gamba esposta e sull'avambraccio nudo. Il ritratto è malizioso, intrigante e carico, di desiderio subliminale.

8) 1873, Berthe Morisot distesa sul divano. In questo dipinto l’elemento della seduzione è inequivocabile. Gli occhi neri di lei sembrano seguire l’osservatore per tutta la stanza, e la sua postura reclinata è altrettanto provocante.

9) 1873, Berthe Morisot reclinata. Questa volta reclinata voluttuasamente sul sofà cremisi, in gonna corta e con un collarino di velluto nero che accentuava il contrasto tra il bianco della gola nuda e il nero dei capelli e degli occhi brillanti. Berthe reggeva lo sguardo del pittore, sollevando appena un sopracciglio: una languida, affascinante
provocazione.

10) 1874, Ritratto di Berthe Morisot con un ventaglio, Lille Imago

11) 1874, Ritratto di Berthe Morisot (con cappellno da lutto). Manet la ritrae col suo cappellino da lutto, il capo appoggiato alla mano, la manica che le scivolava via dal polso. Gli occhi di Berthe rano valati di tristezza e anche di tormento, sembrava sofferente.

Il riposo
Manet
Il riposo
1870, Museum of Art, R. I. School of Design, Providence
Berthe Morisot con un ventaglio
Manet
Berthe Morisot con un ventaglio
1872, Museo d'Orsay, Paris.
Berthe Morisot reclinata
Manet
Berthe Morisot reclinata
1873, Museo Marmottan, Paris.